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Diffondere la cultura visiva: l´arte contemporanea tra riviste, archivi e illustrazioni.

«Lo Spirito Folletto» di Edoardo Sonzogno, che significativamente si richiama al precedente milanese del 1848 (ed. Redaelli), permette di coprire un arco cronologico vasto (1861-1885) e denso di avvenimenti per la storia italiana, rendendosi anche interprete del momento in cui piú chiaramente si mette in moto un processo di industrializzazione della stampa satirica e umoristica. Con «Lo Spirito Folletto», il giornale umoristico diventa infatti un oggetto costoso, raffinato, e assai curato nella resa delle immagini, che spesso sono dei veri e propri quadri (”litografici“) di genere, venduti come tali in appositi albi.

Arrivando dunque alla fine dell´Ottocento, una considerazione approfondita del rapporto tra cultura visiva ”alta“ e cultura visiva ”bassa“ non può prescindere dallo studio di uno degli ultimi movimenti ”globali“ e ”multidirezionali“, in grado cioé di contraddistinguere l´intero ”modo di sentire“ della società, ovvero il Liberty, capace di caratterizzare lo spazio abitativo domestico ma anche periodici raffinati e lo stile di numerosi illustratori e artisti.

In tal senso, una rilettura approfondita la meritano senza dubbio riviste come «L´Eroica» (fondata a nel 1911 a La Spezia da Ettore Cozzani), «Ebe» (fondata a Chiavari nel 1905 e diretta da Luigi Romulo Sanguineti, alias Luigi Amaro), «Riviera Ligure», sedi privilegiate non solo per l´alta qualità del dibattito letterario ospitato sulle loro pagine (a partire da Giovanni Pascoli, Luigi Pirandello, Umberto Saba, per proseguire con Dino Campana, Clemente Rebora, Giovanni Boine, Camillo Sbarbaro, fino a Piero Jahier, Giuseppe Ungaretti e molti altri) ma anche per l´alto profilo artistico (tra gli altri, Franz Laskoff, Giorgio Kienerk, Edoardo De Albertis, Plinio Nomellini, Adolfo Magrini).

In particolar modo «Riviera Ligure», che nasce emblematicamente nel 1895 come bollettino pubblicitario della Ditta dell´Olio Sasso di Oneglia (oggi Imperia), non tardò a trasformarsi per le cure del suo direttore e proprietario Mario Novaro, intellettuale, poeta, filosofo e imprenditore industriale, in un osservatorio privilegiato e incredibilmente avanzato sia della poesia italiana del primo ´900 sia dell´arte e della grafica aggiornata sullo stile Liberty, senza mai perdere la propria vocazione ”aziendale“ e l´intento promozionale e pubblicitario. Aspetto fondamentale per la tematica del rapporto tra testo e immagine é il fatto che Mario Novaro arrivò velocemente a svincolare il disegno dal testo senza obbligare l´artista a farsi necessariamente illustratore di idee altrui, anzi retribuendo l´autonoma realizzazione grafica al pari di quella letteraria. Punto di forza nel caso dell´analisi della rivista é la possibilità di avvalersi della collaborazione dell´archivio Novaro, dove é possibile rintracciare prezioso materiale epistolare, consentendo cosí di ricostruire in tutta la sua interezza la complessa vicenda editoriale e figurativa della rivista.

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Tenendo sempre come base di confronto imprescindibile «Riviera Ligure», punti privilegiati di osservazione per una continua verifica del rapporto tra arti maggiori e minori, e proseguendo cosí il dibattito storico-critico avviato con la rivista ligure, sono l´archivio disegni della casa editrice Giunti e il periodico milanese «Il Risorgimento Grafico» (1902-1941), oggetto di studio dell´Unità della Scuola Normale Superiore.

«Il Risorgimento Grafico» e l´archivio disegni della Bemporad-Giunti rappresentano infatti un´importante opportunità di analizzare nella sua evoluzione la grafica primo-novecentesca, indagata sia nelle sue possibilità tecniche, sia in quanto mezzo espressivo autonomo. Inoltre, mettendo fianco a fianco una rivista specializzata tra le piú ascoltate e rispettate al tempo e l´attività di un editore fondamentale come Bemporad, sarà anche possibile seguire ”in presa diretta“ il dibattito figurativo, come quello, centrale per l´importanza della pubblicazione, sull´edizione di ”Pinocchio“ illustrata nel 1901 da Carlo Chiostri. Si entra cosí in una sfera legata alla diffusione della cultura di massa, passando dalle atmosfere rarefatte di «Riviera Ligure» a quelle piú concrete del commercio librario.

Il periodico milanese, diretto da Bertieri, presenta anche le prime novità della nascente società di massa, ad esempio i cartelloni murali, di cui Cesare Ratta, nel n. 1-2 del 1905, legge acutamente il meccanismo di funzionamento, figurativo e sociale al tempo stesso. Osservando l´imporsi della tecnica cromolitografica, il critico constata infatti come i manifesti murali abbiano cambiato il panorama delle città, le cui strade, invase dai manifesti pubblicitari, sono diventate il ”museo del povero“. La rivista tuttavia non si limita ad ospitare articoli teorici, ma offre al lettore anche alcuni esempi visivi delle novità in campo editoriale e figurativo: dalle cartoline agli ex libris, dai concorsi per le copertine a quelli per i francobolli, sulle pagine del periodico sfilano i maggiori artisti del tempo. Molti di questi illustratori ricompaiono naturalmente nell´archivio storico della casa editrice Bemporad Giunti, consentendo cosí di abbinare lo svolgimento delle polemiche figurative con le concrete opere di cui si parla, in un monitoraggio dei modelli iconografici altamente significativo. Proprio il ruolo delle immagini, anche nelle pubblicazioni scolastiche, é infatti al centro delle riflessioni di Bemporad che, contrariamente agli indirizzi pedagogici predominanti al tempo, é convinto della loro importanza. Conservato in gran parte intatto, l´archivio dell´odierna Giunti consente di effettuare un affascinante viaggio nell´illustrazione italiana del primo Novecento: da Vittorio Corcos a Sergio Tofano (Sto), da Duilio Cambellotti a Aleardo Terzi, solo per citarne alcuni.

Negli stessi anni, essenziale per capire il dibattito intorno alla grafica primo novecentesca, si sviluppa l´attività di critico di Vittorio Pica, che dalle pagine di «Emporium» (oggi interamente disponibile sul sito del Laboratorio di Arti Visive della Scuola Normale Superiore), presentava le figure dei piú importanti artisti contemporanei (da Rodin a Rops, da Daumier a Crane), entrando anche in polemica con «Il Risorgimento Grafico».

 

 

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 Scuola Normale Superiore Pisa    Universitàdegli Studi di Genova

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