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Diffondere la cultura visiva: l´arte contemporanea tra riviste, archivi e illustrazioni.

Il Progetto

Il Progetto Nazionale, di durata triennale, si articola in quattro Unità di ricerca: Scuola Normale Superiore di Pisa (capofila Giorgio Bacci, che é anche coordinatore nazionale), Università di Udine (capofila Denis Viva), Università di Siena (capofila Davide Lacagnina), Università di Genova (capofila Veronica Pesce).

La ricerca si propone di affrontare l´arte contemporanea secondo prospettive innovative, facendo convergere settori scientifici differenti: non solo storia dell´arte, ma anche storia del costume, sociologia, semiotica e, naturalmente, letteratura. Storia dell´arte dunque vista come chiave di accesso alla conoscenza della contemporaneità, intesa come periodo storico compreso tra la fine dell´Ottocento e gli anni Ottanta del Novecento.

Ma alla fine dell´Ottocento, sempre nell´ottica del dialogo tra cultura ”alta“ e ”bassa“, si sviluppa anche, come viene solitamente osservato, l´ultimo movimento ”globale“, che spazia cioé dell´arredo di interni alle esposizioni d´arte, fino alla cartellonistica, ovvero lo stile Liberty che, seppure già indagato ampiamente, si presta nel progetto ad uno studio completamente innovativo, affiancando l´analisi digitale di una rivista fondamentale come «Riviera Ligure» (con la possibilità di avvalersi della collaborazione dell´archivio Mario Novaro dove non solo é conservata integralmente la rivista, ma vi é anche il fitto carteggio tra Novaro e letterati e artisti del calibro di Plinio Nomellini), ad una invece di ambito più tecnico, come «Risorgimento Grafico», e all´archivio dei disegni della casa editrice Bemporad/Giunti. Si crea in tal modo un fitto dialogo che partendo dall´atmosfera liberty arriva ad abbracciare campi figurativi e culturali più ampi: da un lato la possibilità di indagare (grazie al lavoro dell´Unità genovese) «Riviera Ligure» (che significativamente nasce nel 1895 come bollettino pubblicitario della Ditta dell´Olio Sasso) nella sua completezza anche archivistica (elemento di forte novità), dall´altro l´occasione di studiare concretamente il ripercuotersi di stilemi ”alti“ sulla produzione editoriale di largo consumo. L´archivio della casa editrice Bemporad/Giunti (studiato dall´Unità della Normale) conserva infatti un patrimonio inestimabile di disegni originali, dalla fine dell´Ottocento agli anni Cinquanta del Novecento, compiuti dai maggiori artisti-illustratori del tempo: Attilio Mussino, Antonio Rubino, Aleardo Terzi, etc.

Se il termine ante quem é motivato dalle necessità di riflessione storico-critica, la data di inizio é stata individuata nella nascita della moderna società di massa, con lo sviluppo impetuoso dei mezzi di comunicazione, l´emergere di situazioni artistiche dirompenti e il loro dialogare con una diversa concezione dell´immagine.


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«Risorgimento Grafico» (analizzato dalla Normale) funzionerà da termine di confronto in quanto luogo di dibattito teorico, presentando l´attività di illustratori importanti (in alcuni casi gli stessi della Bemporad, consentendo di seguire in presa diretta il dibattito storico-critico) ed aprendosi a riflessioni acute sull´impatto dei nuovi sistemi di comunicazione sull´intelaiatura sociale e visiva delle città: non a caso Cesare Ratta, parlando dei manifesti murali, scrive che la strada si é trasformata ”in una esposizione permanente“. «Risorgimento Grafico» (1902-1941) attraversa un periodo complesso della storia italiana, terminando la sua avventura in piena Seconda Guerra Mondiale.

Negli stessi anni, ed entrando talvolta in disaccordo con la rivista milanese, si sviluppa l´opera critica di Vittorio Pica, personalità di respiro europeo proprio per quanto concerne l´attenzione alla grafica e alle potenzialità dei nuovi sistemi comunicativi. Ancora una volta, le arti maggiori si trovano a dialogare con le arti minori, e Pica occupa in primis le pagine di «Emporium» presentando al pubblico italiano i maggiori esponenti della grafica internazionale. Proprio la digitalizzazione completa della rivista portata a termine dal Laboratorio di Arti Visive della Scuola Normale fornirà ora una sicura base di partenza agli approfondimenti, ricchi di novità, che svilupperà l´Unità senese. In particolare, sarà avviata una capillare ricognizione bibliografica e archivistico-documentale, dallo spoglio e ricostituzione della bibliografia di critica artistica di Pica alla mappatura dei fondi archivistici pubblici e privati.

Momento di cesura forte, il 1945 pone allo studioso di arte contemporanea domande diverse alle quali rispondere: bussola insostituibile con la quale orientarsi nell´ambiente storico-artistico sono, di nuovo, le riviste, oggetto di studio da parte dell´Unità di Udine.

La parabola editoriale delle riviste d'arte specializzate si compie, dal 1945 in poi, secondo due principali fasi storiche. Dal 1945 al 1965 emerge uno spiccato attivismo esoeditoriale, ossia una serie di iniziative al di fuori dei consueti circuiti di diffusione: protagonisti sono gli stessi artisti e critici coinvolti nel dibattito, i quali scelgono la rivista militante come strumento svincolato da compromessi editoriali o di mercato.

 

 

| Obiettivo della ricerca | Il progetto (1, 2 , 3 ,4 , 5 ,6) | Nascondi |
 


 

Miur

 Scuola Normale Superiore Pisa    Universitàdegli Studi di Genova

Universitàdegli Studi di SienaUniversitàdegli Studi di Udine