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Diffondere la cultura visiva: l´arte contemporanea tra riviste, archivi e illustrazioni.

A questa fase si sovrappone e succede il periodo che va dal 1960 al 1980, in cui le riviste di settore tornano ad una maggiore professionalizzazione. Tale avvicendamento, tuttavia, avvenne in continuità, recuperando alcune soluzioni grafiche, mediali e semiotiche, che erano appartenute alla prima fase. Effettuata una completa ricognizione storico-critica, saranno acquisite riviste fondamentali come «Arti Visive» (1952-57), «Azimuth» (1959-60), fino a «Marcatrè» (1963-1970) e «Metro» (1960-1970). é in tale contesto che nasce l´esperienza del movimento verbo-visivo, volto a destrutturare i sintagmi figurativi e concettuali della parola codificata nella cultura di massa. In un serrato confronto con la società contemporanea, «Lotta Poetica», che sarà digitalizzata dall´Unità della Scuola Normale, occupa senza dubbio un ruolo di rilievo, uscendo con periodicità diversa e discontinua dal 1971 al 1987. La ricerca sugli anni Sessanta e Settanta si potrà inoltre avvalere della fondamentale collaborazione del Mart di Rovereto, che metterà a disposizione fondi archivistici ancora inesplorati.

La naturale coesione progettuale della ricerca si rifletterà, oltrechè nell´organizzazione di incontri e dibattiti periodici, nella messa online di una piattaforma informatica comune (grazie al Laboratorio di Arti Visive della Scuola Normale Superiore), dalla quale sarà possibile accedere ai diversi database, strutturati con attenzione alle singole necessità di schedatura. Il lavoro di ogni Unità potrà avvalersi della collaborazione di esperti e studiosi di assoluto livello scientifico, ed anche di consulenze internazionali. In estrema sintesi, alcuni degli obiettivi del progetto, che vuole abbinare uno studio rigoroso e filologico a innovative tecniche informatiche, sono: analizzare la diffusione della cultura contemporanea attraverso le riviste; sviluppare una riflessione storico-critica sul rapporto tra cultura ”alta“ e cultura ”bassa“; approfondire le problematiche relative al dialogo tra arte e società, da cui ricavare nuovi strumenti di lettura del mondo contemporaneo.

Il progetto si svilupperà lungo un arco di tre anni, prevedendo momenti di interazione tra le quattro Unità (Scuola Normale Superiore, Università di Udine, Università di Siena, Università di Genova) e fasi di ricerca autonome, sempre nell´ottica della condivisione di una ricerca comune.

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Il progetto ”Diffondere la cultura visiva“ punta a studiare l´arte contemporanea come momento di incontro di diversi movimenti e correnti culturali: da un lato la produzione ”alta“ rappresentata dalle arti maggiori e dalle sperimentazioni artistiche, di cui é possibile seguire le evoluzioni su periodici e riviste coeve, dall´altro il percorso, spesso ”carsico“ e sovente sottovalutato, delle arti minori, dalle illustrazioni dei giornali a quelle dei libri.

La ricerca metterà a frutto conoscenze di molteplici settori disciplinari, dalla storia dell´arte alla semiologia, dalla letteratura alla critica artistica: l´arte contemporanea sarà cosí studiata secondo un´angolatura nuova, funzionale alla comprensione non solo dei movimenti artistici, ma anche a quella della società attuale.

Emblematica in tal senso la riflessione portata avanti negli anni Cinquanta-Sessanta, quando esperti di diversi settori (Umberto Eco, Roland Barthes, Gillo Dorfles, etc.) sviluppano una critica serrata alla società coeva e allo stesso tempo elaborano efficaci strumenti di lettura del periodo primo novecentesco, individuando tra la fine dell´Ottocento e l´inizio del Novecento il momento aurorale della moderna società ”dell´immagine“.

Il progetto di ricerca, partendo da una storicizzazione di tali riflessioni le inserisce in un contesto storico-artistico piú articolato, conciliando approcci metodologici diversi e tenendo sullo sfondo ma sempre presenti anche i contributi, piú recenti, di studiosi come Karl Popper (”Cattiva maestra televisione“, 1994) o Michele Loporcaro (”Cattive notizie: la retorica senza lumi dei mass media italiani“, 2006), cosciente del fatto che studiare l´arte contemporanea significa anche attivare un costante confronto con i mezzi di comunicazione, in grado di esercitare una determinante influenza nella percezione del mondo attuale. Non a caso, la ”Fondazione Sandretto Re Rebaudengo“ dedica la sua ultima mostra (2 febbraio - 6 maggio 2012) proprio a ”Press Play. L´arte e i mezzi di informazione“, che, come spiegato nell´introduzione, ”racconta il punto di vista degli artisti sulla società contemporanea dei media, un mondo saturo di immagini virtuali, in cui la realtà é apparentemente giunta a coincidere con la sua rappresentazione mediatica“.

La comprensione di tali manifestazioni artistiche deve necessariamente partire, tuttavia, da una riconsiderazione storica cosciente e filologica, che analizzi riviste e periodici di diversa natura, partendo dalla fine dell´Ottocento, quando i nuovi mezzi di comunicazione irrompono sulla scena internazionale e cominciano a intravedersi le ”avanguardie storiche“.

Prima ancora, la contestazione al sistema ufficiale delle arti viene portata avanti dalle riviste satiriche e umoristiche, che ospitano sulle loro pagine opere provocatorie di artisti affermati, come «Lo Spirito Folletto» (pubblicato a Milano tra il 1861 e il 1885), che sarà schedato dall´Unità della Scuola Normale secondo una procedura volta a garantire una sua completa restituzione figurativa e concettualmente integrata (la maschera di ricerca contemplerà i campi dell´autore dell´articolo, dell´artista, etc...

 

 

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Miur

 Scuola Normale Superiore Pisa    Universitàdegli Studi di Genova

Universitàdegli Studi di SienaUniversitàdegli Studi di Udine