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   Tipologia: pubblicità
   Marchio: EXPO arte 2

   Tipologia: pubblicità
   Marchio: Arte Verso

   Tipologia: pubblicità
   Marchio: Centrale Arte Contemporanea

   Tipologia: pubblicità
   Marchio: Dutch Art Fair ´77

   Tipologia: pubblicità
   Marchio: Studio La Città

   Tipologia: pubblicità
   Marchio: Studio Marconi

   Tipologia: pubblicità
   Marchio: Galleria d´arte Spriano

   Tipologia: pubblicità
   Marchio: Galleria Peccolo

   Tipologia: pubblicità
   Marchio: Galeria Vandrēs

   Tipologia: pubblicità
   Marchio: Studio Franca Pisani

   Tipologia: pubblicità
   Marchio: Libreria Multhipla

   Tipologia: pubblicità
   Marchio: Luigi Deambrogi / Piero Cavellini

   Tipologia: pubblicità
   Marchio: Galleria Morone 6

   Tipologia: pubblicità
   Marchio: Renzo Spagnoli

   Tipologia: pubblicità
   Marchio: Galleria Delcentro

   Tipologia: pubblicità
   Marchio: Mario Pieroni

   Tipologia: pubblicità
   Marchio: Panzironi Art Transport

Cesto di frutta

Cesto di frutta
   Autore: Merisi Michelangelo
   Didascalia: Caravaggio << Cesto di Frutta >> Inventario 151 Pinacoteca Ambrosiana
   Tipologia immagine: pittura

   Tipologia: pubblicità
   Marchio: Studio International

   Tipologia: pubblicità
   Marchio: Galleria del Naviglio

   Tipologia: pubblicità
   Marchio: Gastaldelli Arte Contemporanea

   Tipologia: pubblicità
   Marchio: Salone Annunciata

   Fotografo: Colombo Giorgio
   Identificazione: Figurazione
   Anno opera: 1960
   Tipologia immagine: fotografia

   Tipologia: pubblicità
   Marchio: Arte Fiera 77

Attaccapanni

Attaccapanni
   Tipologia: pubblicità
   Marchio: Framart Studio
   Autore: Fabro Luciano
   Tipologia immagine: grafica

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Presagi del Vampiro

Presagi del Vampiro
   Autore: Compagnia del Carrozzone
   Fotografo: Melotti Gianni
   Didascalia: Compagnia del Carrozzone di Firenze, Presagi del Vampiro. Federico Tiezzi, Alessandro Lombardi, Luca Abromovich, Luisa Saviori, Marion d’Amburgo. Gli studi del Carrozzone hanno come base l’analisi degli elementi del loro fare teatro: prima di tutto lo spazio, misurato fisicamente, e confrontato nelle sue relazioni con luce, colore, suono, tempo, in un gioco inesauribile di suddivisioni e di rapporti, anche interni (dove prende rilievo quello della luce con la luce). Le diapositive vengono usate anche con funzioni di contrapposizione e di verifica dello spazio. Emblematici sono gli accessori scenici inseriti negli ambienti in cui viene a suddividersi lo spazio. Al centro la porta che riconduce a Duchamp, accanto degli oggetti strappati alla quotidianità. Le citazioni valgono come un accumulo di objets trouvés, unici brandelli di conoscenza rimasti agli attori in una situazione di crisi e di vuoto. Gianni Melotti.
   Tipologia immagine: fotografia

 

Presagi del Vampiro

Presagi del Vampiro

   Autore: Compagnia del Carrozzone
   Didascalia: Presagi del Vampiro, attori Luisa Saviori e Luca Abromovich. La ripetitività ritorna anche quando l’azione attinge anche più banalmente al quotidiano individuato attraverso un momemo rituale: per esempio una ragazza vestita di nero apparecchia, sparecchia, riapparecchia una tavola interamente nera, dalla tovaglia ai piatti, alle posate, due volte con minuziosa, calcolata esattezza. Vi appoggia una bianca bottiglia di latte e alla ?ne la tende a un commensale all´altro capo: ma il bicchiere cade, e in contemplazione della macchia bianca, si produce una lunga pausa di immobilità, ritmata dalle note di Satie, in cui solo le dita dell’uomo seduto si muovono impercettibilmente. L’azione si ripete integralmente due volte in bianco, con un bicchiere di vino scuro che correlativamente lascerà il suo segno.
   Tipologia immagine: performance

Presagi del Vampiro. Studio n. 10

Presagi del Vampiro. Studio n. 10

   Autore: Compagnia del Carrozzone
   Didascalia: Presagi del Vampiro. Studio n. l0. Marion d´Amburgo e PierLuigi Tazzi. Nell´ipotesi materialista della compagnia del Carrozzone di Firenze anche il comportamento degli attori viene a riassumersi in semplice dato esistenziale, significante per le relazioni stabilite con gli altri elementi scenici. Uno dei termini espressivi ritornanti è la ripetizione. Nello studio n. 10 due attori sono collegati con una corda: ma non importa il rapporto tra loro come personaggi, quanto il fatto che l´insignificanza dei loro atteggiamenti si ripeta sette volte, ognuna con una diminuzione dell?azione dell?uomo, cui corrisponde un accrescimento dell´azione della donna, sino ad arrivare a cogliere il complesso dei gesti da un´altra parte.
   Tipologia immagine: performance

Presagi del Vampiro. Studio n. 10

Presagi del Vampiro. Studio n. 10

   Autore: Compagnia del Carrozzone
   Didascalia: Presagi del Vampiro. Studio n. l0. Marion d´Amburgo e PierLuigi Tazzi. Nell´ipotesi materialista della compagnia del Carrozzone di Firenze anche il comportamento degli attori viene a riassumersi in semplice dato esistenziale, significante per le relazioni stabilite con gli altri elementi scenici. Uno dei termini espressivi ritornanti è la ripetizione. Nello studio n. 10 due attori sono collegati con una corda: ma non importa il rapporto tra loro come personaggi, quanto il fatto che l´insignificanza dei loro atteggiamenti si ripeta sette volte, ognuna con una diminuzione dell?azione dell?uomo, cui corrisponde un accrescimento dell´azione della donna, sino ad arrivare a cogliere il complesso dei gesti da un´altra parte.
   Tipologia immagine: performance

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Capri e Vesuvio

Capri e Vesuvio
   Autore: Richter Gerhard
   Didascalia: Gerhard Richter, Capri e Vesuvio, olio su tavola, cm. 70 x 100. Uno dei lavori di Richter in cui l´artista parte dalla realtà riprodotta fotograficamente, per giungere a rappresentarla pittoricamente. L´opera riprodotta fa parte della serie delle << panoramiche aeree di città >> iniziate da Richter nel ´68/´69. In esse, come nelle precedenti foto-pitture, l´artista cerca di far coincidere la formula illusionistica della realtà fotografica con quella concreta della pittura di cui si serve proprio per comunicare l´immagine di una realtà illusionistica.
   Tipologia immagine: pittura

 

Helga matura

Helga matura

   Autore: Richter Gerhard
   Didascalia: Gerhard Richter, Helga matura, 1966, cm. 200 x 100. Richter, all´inizio della sua attività, riproduce con i mezzi della pittura immagini fotografiche. I tratti sfocati della sua fotopittura danno l´impressione di una foto mossa e indicano con chiarezza l´intenzione dell´artista di riportare sulla tela la distorsione contingente e retrospettiva dell´immagine di consumo, delle riproduzioni che deviano la comprensione e la percezione corrette da parte della massa. Foto ricordo, di famiglia, foto di personaggi celebri, eccetera, sono immagini consumistiche usate da Richter come altrettante sintesi di un atteggiamento comune a certa fotografia che attraverso l´illusione che nasce dall´immagine riprodotta non fa che dire cose già note. L´indefinitezza della realtà oggettivata da Richter nell´identità tra pittura e fotografia conduce alla consapevolezza della fallibilità dell´immagine.
   Anno opera: 1966
   Tipologia immagine: pittura

Bild

Bild

   Autore: Richter Gerhard
   Didascalia: Gerhard Richter, Bild, 1976, cm. 200 x 200. Questo lavoro fa parte dei << quadri grigi >> alla cui produzione Richter lavora dal 1972. L´opera si presenta come una superficie statica di colore denso e uniforme, mossa unicamente da pennellate distribuite sulla tela in un groviglio continuo e indistricabile. Nel lavoro riprodotto, che è tra i più recenti, Richter ha usato soprattutto il grigio, apparentemente senza alcuna variante. L´apparente identità dei << quadri grigi >> è così messa in discussione solo dal fenomeno o dall´abitudine a vedere dello spettatore.
   Anno opera: 1976
   Tipologia immagine: pittura

Ritratti

Ritratti

   Autore: Richter Gerhard
   Fotografo: Mulas Ugo
   Didascalia: Gerhard Richter, Ritratti, 1971/´72. Si tratta di una serie di circa 50 ritratti esposti alla Biennale di Venezia del 1972 e dipinti appositamente per la Biennale da Richter in un solo mese. Questi ritratti, tipici esempi di traduzione in immagine pittorica della realtà fotografica, sono ripresi da vecchie foto di uomini celebri, filosofi, poeti, musicisti, ecc. Precedentemente Richter aveva esposto in Italia nel 1969 al Naviglio di Milano. Dopo la Biennale, una serie di opere fondamentali per la sua evoluzione pittorica, in cui l´immagìne dell´Annunciazione della Vergine del Tiziano è sciolta in aloni di colore diffuso, fu esposta nel 1973 alla galleria Bertesca di Milano. All´ artista, considerato uno dei maggiori esponenti dell´arte tedesca, è dedicata una delle 4 mostre che hanno inaugurato il museo Beaubourg. Fotografia di Ugo Mulas.
   Anno opera: 1971
   Tipologia immagine: pittura

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Immersione totale

Immersione totale

   Autore: Ortelli Gottardo
   Fotografo: Perrucci Massimo
   Didascalia: Sopra: Gottardo Ortelli, Immersione totale, 1975, acrilico su tela, cm. 40 x 120. Sotto: particolare. Courtesy Galleria Spagnoli, Firenze. Nella pittura di Ortelli la tela costituisce lo spazio e il limite di applicazione del lavoro. Escluso ogni intervento in senso formale, unico elemento costante è la ripetizione regolare del segno obliquo. Sulla tela grezza Ortelli stende, servendosi di una siringa ipodermica, il colore acrilico bianco, da destra verso sinistra, con una serie di segni tracciati partendo da sinistra verso destra, per sottolineare la possibilità di una controlettura delle sue opere.
   Anno opera: 1975
   Tipologia immagine: pittura

Tempo liberato

Tempo liberato

   Autore: Ortelli Gottardo
   Fotografo: Perrucci Massimo
   Didascalia: Gottardo Ortelli, Tempo liberato, 1974, cm. 130 x 195. Sopra: particolare al naturale. Il lavoro riprodotto fa parte della produzione di Ortelli del 1974/75. Il colore, in questo caso il viola, steso in modo monocromo e uniforme è un fondo anonimo su cui si muovono i segni obliqui che sempre ritornano nei vari cicli della sua produzione pittorica. Il lavoro sistemico, attuato con metodi diversi, sia paralleli che in rotta di collisione, introduce nell´opera di Ortelli l´elemento temporale che interessa all´artista soprattutto come ritmo o scansione.
   Anno opera: 1974
   Tipologia immagine: pittura

Tempo liberato

Tempo liberato

   Autore: Ortelli Gottardo
   Fotografo: Cantini Carlo
   Didascalia: Gottardo Ortelli, Tempo liberato, 1974, cm. 130 x 195. Sopra: particolare al naturale. Il lavoro riprodotto fa parte della produzione di Ortelli del 1974-75. Il colore, in questo caso il viola, steso in modo monocromo e uniforme è un fondo anonimo su cui si muovono i segni obliqui che sempre ritornano nei vari cicli della sua produzione pittorica. Il lavoro sistemico, attuato con metodi diversi, sia paralleli che in rotta di collisione, introduce nell´opera di Ortelli l´elemento temporale che interessa all´artista soprattutto come ritmo o scansione.
   Anno opera: 1974
   Tipologia immagine: pittura

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   Autore: n.d
   Identificazione: Ritratto
   Didascalia: Un´ immagine di Courbet al lavoro. L´artista nell´aprile 1871 fu nominato dalla Comune di Parigi << presidente dei pittori >> con l´incarico di sovraintendere e promuovere il funzionamento e l´attività di musei e gallerie.
   Tipologia immagine: fotografia

 

Tempo che ti scopre la verità

Tempo che ti scopre la verità

   Autore: Bernini Giovanni Lorenzo
   Didascalia: Giovanni Lorenzo Bernini, Tempo che ti scopre la verità, 1645 circa, Museo di Villa Borghese, Roma. L´allegoria reale di Courbet è lo spirito dell´altra allegoria che attraversa come << lettera >> l´opera del Bernini.
   Collocazione: Roma
   Anno opera: 1645
   Tipologia immagine: scultura

Lo studio del pittore, allegoria reale che circoscrive una fase di sette anni della mia vita artistica

Lo studio del pittore, allegoria reale che circoscrive una fase di sette anni della mia vita artistica

   Autore: Courbet Jean Désiré Gustave
   Didascalia: Gustave Courbet, Lo studio del pittore, allegoria reale che circoscrive una fase di sette anni della mia vita artistica, olio su tela, cm. 361 x 598, Parigi, Museo del Louvre. L´opera fu eseguita nell´inverno 1854/1855 e descritta, mentre era ancora in esecuzione, in una lettera dell´artista all´amico Bruyas. Fu rifiutata all´Esposizione Universale del 1855. Il grande merito dell´opera di Courbet è - secondo Simonetti - quello dell´evidenza. Courbet nella sua pittura rende evidenti da una parte il bisogno e l´attesa rivoluzionari dell´epoca, dall´altra l´acuirsi delle divisioni di classe all´interno della vita quotidiana. Il quadro-non-finito nel quadro è l´eterno-natura che tutti riconoscono per un << quadro >> che ha anche la funzione di rendere verosimile per eccesso il quadro sociale, i personaggi di sinistra e di destra, le allegorie e le utopie, gli affamati e i proprietari.
   Collocazione: Parigi
   Anno opera: 1854
   Tipologia immagine: pittura

Lo studio del pittore, allegoria reale che circoscrive una fase di sette anni della mia vita artistica

Lo studio del pittore, allegoria reale che circoscrive una fase di sette anni della mia vita artistica

   Autore: Courbet Jean Désiré Gustave
   Didascalia: Gustave Courbet, Lo studio del pittore, allegoria reale che circoscrive una fase di sette anni della mia vita artistica, olio su tela, cm. 361 x 598, Parigi, Museo del Louvre. L´opera fu eseguita nell´inverno 1854/1855 e descritta, mentre era ancora in esecuzione, in una lettera dell´artista all´amico Bruyas. Fu rifiutata all´Esposizione Universale del 1855. Il grande merito dell´opera di Courbet è - secondo Simonetti - quello dell´evidenza. Courbet nella sua pittura rende evidenti da una parte il bisogno e l´attesa rivoluzionari dell´epoca, dall´altra l´acuirsi delle divisioni di classe all´interno della vita quotidiana. Il quadro-non-finito nel quadro è l´eterno-natura che tutti riconoscono per un << quadro >> che ha anche la funzione di rendere verosimile per eccesso il quadro sociale, i personaggi di sinistra e di destra, le allegorie e le utopie, gli affamati e i proprietari.
   Collocazione: Parigi
   Anno opera: 1854
   Tipologia immagine: pittura

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Dittico R/71/11/12

Dittico R/71/11/12
   Autore: Morales Carmengloria
   Didascalia: In alto: Dittico R/71/11/12, 1971, cm. 140 x 140 ognuno, acrilico e tela color rosso. Sopra: Dittico, 1974, cm. 40 x 40 ognuno, grafite e carta. Carmengloria Morales lavora ai Dittici dal 1969. La sua ricerca svolge un discorso continuato sul gesto-pittura e la sua storia, sulla loro reciprocità e circolarità. Nel 1970 separa nel dittico la zona dipinta da quella non dipinta e dal 1971, eliminata ogni possibile componente formale, si dedica senza variazioni, ad approfondire la sua indagine sulla relazione che si instaura nel dittico tra la parte coperta e quella lasciata priva di colore. Due sono infatti le componenti fondamentali della sua pittura: da un lato la tela dipinta e dall´ altro quella libera da qualsiasi intervento. Ed è proprio l´equivalenza tra le due zone del quadro, che anche se dipinte e apparentemente contrapposte rappresentano in realtà i co-elementi di un sistema di segni che concorre alla costituzione dell´opera. Coerentemente alla storia e al significato dei dittici il colore, quasi sempre il grigio, viene steso in modo uniforme: la pennellata infatti si sviluppa in modo regolare e continuo fino a ricoprire uniformemente la tela che, una volta dipinta, può essere successivamente << scritta >> da segni di grafite, cera, penna o altro. Anche il corpo ha una parte importante nella fattura delle opere dell´artista: la misura del quadro è infatti sempre strettamente relazionata e dipendente dalla possibilità di estensione del braccio da parte dell´artista. Courtesy Galleria Peccolo, Livorno.
   Anno opera: 1971
   Tipologia immagine: pittura

 

   Autore: n.d
   Identificazione: Ritratto
   Didascalia: In alto: Dittico R/71/11/12, 1971, cm. 140 x 140 ognuno, acrilico e tela color rosso. Sopra: Dittico, 1974, cm. 40 x 40 ognuno, grafite e carta. Carmengloria Morales lavora ai Dittici dal 1969. La sua ricerca svolge un discorso continuato sul gesto-pittura e la sua storia, sulla loro reciprocità e circolarità. Nel 1970 separa nel dittico la zona dipinta da quella non dipinta e dal 1971, eliminata ogni possibile componente formale, si dedica senza variazioni, ad approfondire la sua indagine sulla relazione che si instaura nel dittico tra la parte coperta e quella lasciata priva di colore. Due sono infatti le componenti fondamentali della sua pittura: da un lato la tela dipinta e dall´ altro quella libera da qualsiasi intervento. Ed è proprio l´equivalenza tra le due zone del quadro, che anche se dipinte e apparentemente contrapposte rappresentano in realtà i co-elementi di un sistema di segni che concorre alla costituzione dell´opera. Coerentemente alla storia e al significato dei dittici il colore, quasi sempre il grigio, viene steso in modo uniforme: la pennellata infatti si sviluppa in modo regolare e continuo fino a ricoprire uniformemente la tela che, una volta dipinta, può essere successivamente << scritta >> da segni di grafite, cera, penna o altro. Anche il corpo ha una parte importante nella fattura delle opere dell´artista: la misura del quadro è infatti sempre strettamente relazionata e dipendente dalla possibilità di estensione del braccio da parte dell´artista. Courtesy Galleria Peccolo, Livorno.
   Tipologia immagine: fotografia

 

Dittico

Dittico
   Autore: Morales Carmengloria
   Didascalia: In alto: Dittico R/71/11/12, 1971, cm. 140 x 140 ognuno, acrilico e tela color rosso. Sopra: Dittico, 1974, cm. 40 x 40 ognuno, grafite e carta. Carmengloria Morales lavora ai Dittici dal 1969. La sua ricerca svolge un discorso continuato sul gesto-pittura e la sua storia, sulla loro reciprocità e circolarità. Nel 1970 separa nel dittico la zona dipinta da quella non dipinta e dal 1971, eliminata ogni possibile componente formale, si dedica senza variazioni, ad approfondire la sua indagine sulla relazione che si instaura nel dittico tra la parte coperta e quella lasciata priva di colore. Due sono infatti le componenti fondamentali della sua pittura: da un lato la tela dipinta e dall´ altro quella libera da qualsiasi intervento. Ed è proprio l´equivalenza tra le due zone del quadro, che anche se dipinte e apparentemente contrapposte rappresentano in realtà i co-elementi di un sistema di segni che concorre alla costituzione dell´opera. Coerentemente alla storia e al significato dei dittici il colore, quasi sempre il grigio, viene steso in modo uniforme: la pennellata infatti si sviluppa in modo regolare e continuo fino a ricoprire uniformemente la tela che, una volta dipinta, può essere successivamente << scritta >> da segni di grafite, cera, penna o altro. Anche il corpo ha una parte importante nella fattura delle opere dell´artista: la misura del quadro è infatti sempre strettamente relazionata e dipendente dalla possibilità di estensione del braccio da parte dell´artista. Courtesy Galleria Peccolo, Livorno.
   Anno opera: 1974
   Tipologia immagine: pittura