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Pratica e teoria delle arti
Year: IV
Number: 12
Month: 6
Year: 1974
Number of filed articles: 24
Archive: Mart, Archivio del ´900, fondo ANS
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Antonio Paradiso : corpo faber e corpo ludens e la loro dialettica con le mediazioni meccaniche : fotografia e cinema.Brian Eno alias One Brain, Bari Neon, The Iron Bean, professor BeranoniC´era una volta un bambino...Chris BurdenCioni Carpi, TransfigurazioneDonna, in nome del corpoEnrico JobEnvironmental Art MuseumFrom the open "Cage" to the closed Doors of the Perception. George & Gilbert, gli scultori umaniGiuseppe Penone, svolgere la propria pelleHans Haacke, Manet Projekt ´74I nuovi AdamiIl corpo come massaggio e come messaggioIl corpo vienneseIl corpo, l´umanismo, l´arteJames ColemanKetty La Rocca : Tornare a parlare con le maniLa scuola superiore libera di Joseph BeuysParliamo della Body Art...Pierre Restany, Yves Klein le monochrome, Hachette, Paris, 1974Project ´74, ColoniaTransformer - Aspekte der Transvestie, Catalogo del Kunstmuseum di Lucerna, marzo-aprile 1974Vito Acconci
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Donna, in nome del corpo
Author: Carloni Maria Vittoria (Maria Vittoria Carloni)
Article pages: 89-93
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Ketty La Rocca : Tornare a parlare con le mani
Author: Palazzoli Daniela (D. P.)
Article pages: 94-95
Illustrations in the article
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Antonio Paradiso : corpo faber e corpo ludens e la loro dialettica con le mediazioni meccaniche : fotografia e cinema.
Author: Cattaneo Anna Maria (Anna Maria Cattaneo)
Article pages: 96-97
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C´era una volta un bambino...
Author: Cattaneo Anna Maria (Anna Cattaneo)
Article pages: 98-103
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Caption: Il corpo come suono e linguaggio: la pernacchia. La storia è semplicissima: un momento della vita scolastica, rumore, grida. Su una trincea l´insegnante,
Sull´altra gli alunni. Tra di loro preparano il piano d´attacco godendo dell´azione clandestina e proibita. A un richiamo dell´autorità fa eco una pernacchia sonorissima, potenziata dall´uso di un << pernacchiofono >> ideato all´occasione: l´insegnante, ancorato alla sua isola di potere e di autorità che lo rende sordo ad ogni reale esigenza che parta dai ragazzi, di fronte alla
sfrontatezza di tale rifiuto sviene cadendo addirittura dalla sedia, reazione estrema dell´individualismo. Il conflitto viene anche qui vissuto ed espresso
a livello corporale e fisico, cogliendo la dinamica tra sentimento e comportamento, tra corpo e corpo, come ricettore e trasmettitore di messaggi. E´ un
monumento a un linguaggio, quello dello sberleffo e del versaccio vivacissimo e sinteticissimo di contro all´amorfa verbosità.
L´uso dello strumento è inoltre concepito come estensione e arricchimento del corpo e non come soggiogamento.
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Caption: La lotta: dall´aggressività come falsa valvola di sfogo alla liberazione della propria capacità di amare.
L´aggressività e la violenza sono quasi sempre nei ragazzi più strumenti di difesa che di offesa, maschere dietro le quali nascondere e nascondersi
la propria insicurezza e la scarsa considerazione di sé, paraventi di esigenze primarie represse ma non cancellate.
Cosa significa allora << drammatizzare >> la lotta, distribuendosi le parti e i ruoli, studiando i tempi dell´azione e fissandovi regole ben precise? Vuol
dire proprio abbattere la falsa coscienza della forza come prestigio e rompere la logica del compiere violenza come reazione a una violenza subita, di
questo circolo chiuso in cui l´unico rapporto possibile sembra essere di tipo sadomasochista. Significa riconquistare il proprio corpo, la propria
sensualità e sessualità come capacità di amare e comunicare.
La necessità di essere fedeli alle parti precedentemente studiate aiuta ad osservare e a osservarsi fino a comprendere la sintassi del linguaggio del muoversi, a sciogliere la tensione fisica e liberare il piacere del contatto, del
toccarsi, dello stare vicini, senza inibizioni, con gioia, con amore.
Sessualità nel suo significato più totale e vitale.
Enrico Job
Author: n.d
Article pages: 104-105
Illustrations in the article
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- Autoritratto
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Autoritratto
Author: Job Enrico
Caption: Enrico Job, Autoritratto, 1970. E´ un calco in cera e pece nera del corpo di Enrico Job che quattro proiettori d´aria calda sciolgono. Questa opera è stata esposta al Palazzo dei Musei di Modena, al Palazzo dei Diamanti a Ferrara, e nella ´area aperta´ della mostra << Contemporanea >> di Roma. E´ un crudo omaggio all´Autodistruzione dedicato da Enrico Job alla sua generazione.
Enrico Job, Portrait, 1970. This work is a mold mode, using wax and black pitch, of Enrico Job´s body, which is melted by four hot-air ejectors. It has been shown in the Palazzo dei Musei in Modena, in the Palazzo dei Diamanti in Ferrara, and in the ´open area´ at the << Contemporanea >> exhibition in Rome. It is a harsh homage to Self-destruction which Enrico Job dedicates to his own generation.
Year of the work: 1970
Image typology: mixed arts
- Mappacorpo
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Mappacorpo
Author: Job Enrico
Caption:
Enrico Job, Mappacorpo, 1974. Esposto nella ´area aperta´ della mostra
<< Contemporanea >> di Roma, è una mappa del corpo di Enrico Job. E´ composta da circa mille fotografie. La pelle è stata disegnata suddividendola in quadrati di cm. 4,5 per il corpo e 2,5 per la testa. I quadrati sono stati fotografati e ingranditi del doppio e quindi applicati su pannelli ricomponendo il corpo come in un gigantesco puzzle.
Enrico Job, Bodymap, 1974. A map of the body of Enrico as exhibited in
the ´ open area ’ at the << Contemporanea >> exhibition in Rome. It is composed of about one thousand photographs. The skin has been drawn by subdividing it into square of 4,5 cm. each of the body, and 2,5 cm. each of the head. The squares have been photographed and enlarged to double size and applied to panels and the body is then recomposed like a gigantic puzzle.
Year of the work: 1974
Image typology: mixed arts
- Autoritratto
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Autoritratto
Author: Job Enrico
Caption:
Enrico Job, Mappacorpo, 1974. Esposto nella ´area aperta´ della mostra
<< Contemporanea >> di Roma, è una mappa del corpo di Enrico Job. E´ composta da circa mille fotografie. La pelle è stata disegnata suddividendola in quadrati di cm. 4,5 per il corpo e 2,5 per la testa. I quadrati sono stati fotografati e ingranditi del doppio e quindi applicati su pannelli ricomponendo il corpo come in un gigantesco puzzle.
Enrico Job, Bodymap, 1974. A map of the body of Enrico as exhibited in
the ´ open area ’ at the << Contemporanea >> exhibition in Rome. It is composed of about one thousand photographs. The skin has been drawn by subdividing it into square of 4,5 cm. each of the body, and 2,5 cm. each of the head. The squares have been photographed and enlarged to double size and applied to panels and the body is then recomposed like a gigantic puzzle.
Year of the work: 1970
Image typology: mixed arts