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Diffondere la cultura visiva: l'arte contemporanea tra riviste, archivi e illustrazioni.

La storia dell'arte dalla fine dell'Ottocento agli anni Ottanta del Novecento vista attraverso fonti inesplorate, coniugando metodologie e sistemi di analisi multidisciplinari: critica storico-artistica, letteratura, semiotica, arti visive.

Obiettivi della ricerca

Analizzare la diffusione della cultura contemporanea attraverso le riviste; sviluppare una riflessione storico-critica sul rapporto tra cultura “alta” e cultura “bassa”; approfondire le problematiche relative al dialogo tra arte e società; rendere disponibili e liberamente fruibili materiali e riviste difficilmente reperibili. Questi, in estrema sintesi, alcuni dei principali obiettivi del Progetto Nazionale.

Storia dell´arte dunque vista come chiave di accesso alla conoscenza della contemporaneità, intesa come periodo storico compreso tra la fine del XIX secolo e gli anni Ottanta del Novecento.

In tale contesto, assume importanza fondamentale il dialogo tra cultura visiva “alta” e cultura visiva “bassa”, ben rappresentato, nella prima metà de Novecento, da riviste fondamentali che saranno acquisite informaticamente: «Riviera Ligure», nata come bollettino commerciale dell´Olio Sasso (il periodico sarà digitalizzato dall´Unità di Genova, avvalendosi inoltre della collaborazione con l´archivio Novaro), e, in un ambito più tecnico, termine di confronto imprescindibile per la grafica e l´editoria illustrata, «Risorgimento Grafico», digitalizzato dall´Unità della Normale. Il periodico milanese servirà anche a contestualizzare da un punto di vista storico critico il materiale illustrativo originale conservato presso l´archivio della Bemporad-Giunti, che sarà studiato e acquisito limitatamente alle eccellenze figurative.

Negli stessi anni si sviluppa l´opera critica di Vittorio Pica, personalità di respiro europeo proprio per quanto concerne l´attenzione alla grafica e alle potenzialità dei nuovi sistemi comunicativi: l´Unità senese avvierà, relativamente al critico napoletano, una capillare ricognizione bibliografica e archivistico-documentale. Ampliando l´orizzonte d´indagine sugli anni Trenta e Quaranta, particolare rilievo assume la possibilità di accedere all´archivio del gallerista Stefano Cairola, conservato presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell´Università di Siena.

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Momento di cesura forte, il 1945 pone allo studioso di arte contemporanea domande diverse alle quali rispondere: bussola insostituibile con la quale orientarsi nell´ambiente storico-artistico sono, di nuovo, le riviste, oggetto di studio da parte dell´Unità di Udine.

La parabola editoriale delle riviste d´arte specializzate si compie, dal 1945 in poi, secondo due principali fasi storiche: nella prima, orientativamente dal 1945 al 1965, prevale uno spiccato attivismo esoeditoriale (con protagonisti gli stessi artisti e critici coinvolti nel dibattito, che promuovono la tipologia della rivista militante); nella seconda, che in parte si sovrappone alla prima, sviluppandosi tra 1960 e 1980, le riviste di settore tornano ad una maggiore professionalizzazione. Tale avvicendamento, tuttavia, avviene in continuità, recuperando alcune soluzioni grafiche, mediali e semiotiche, che erano appartenute alla prima fase. Le riviste oggetto di studio e digitalizzazione saranno, tra le altre, «Arti Visive» (1952-57), «Azimuth» (1959-60), «Marcatré» (1963-1970) e «Metro» (1960-1970).

È in tale contesto che nasce l´esperienza del movimento verbo-visivo, volto a destrutturare i sintagmi figurativi e concettuali della parola codificata nella cultura di massa: «Lotta Poetica», che sarà digitalizzata dall´Unità della Scuola Normale, occupa senza dubbio un ruolo di rilievo, uscendo con periodicità discontinua dal 1971 al 1987. La ricerca sugli anni Sessanta e Settanta si potrà inoltre avvalere della fondamentale collaborazione del MART di Rovereto, che metterà a disposizione fondi archivistici ancora inesplorati.

La coesione progettuale della ricerca si rifletterà concretamente nella messa online di una piattaforma informatica comune (presso il Laboratorio di Arti Visive), dalla quale sarà possibile accedere ai diversi database, strutturati con attenzione alle singole necessità di schedatura.

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Miur

 Scuola Normale Superiore Pisa    Universitàdegli Studi di Genova

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